Approfondimento

Indice di prestazione energetica degli edifici

Tabella dei Contenuti

La prestazione energetica degli edifici residenziali

prestazione energetica

L’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (in acronimo EPi), è un parametro usato per valutare l’efficienza energetica di un edificio o di una singola unità immobiliare. In particolare, questo indice di prestazione energetica tiene conto del rapporto tra l’energia necessaria per portare un ambiente alla temperatura di 18 °C e la sua superficie utile (la superficie netta calpestabile) o il volume lordo in caso di locali non residenziali. L’EPi esprime il consumo totale di energia primaria per il riscaldamento invernale (in regime continuo degli impianti su 24h) riferito all’unità di superficie utile o di volume lordo.

L’indice di prestazione energetica riportato sulla certificazione energetica corrisponde dunque all’energia totale consumata annualmente da un edificio per ogni metro quadrato di superficie.

L’indice di prestazione energetica indica in particolare quanta energia viene consumata affinchè l’edificio o l’unità immobiliare raggiungano le condizioni di comfort per il riscaldamento invernale, la produzione di acqua calda sanitaria, il raffrescamento estivo e l’illuminazione a seconda dei servizi energetici presi in considerazione dal tipo di immobile. L’EPi viene espresso in kWh/m2 per anno o in kWh/m3 per anno in caso di locali non residenziali.

In merito alla recente tendenza al risparmio energetico, l’Unione europea ha indicato la strada da percorrere ai paesi membri con la direttiva 2002/91/Ce sul “rendimento energetico nell’edilizia” o la direttiva 2006/32/CE sull’ “efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici”.

Per adeguarsi a queste nuove disposizioni, anche in Italia sono state emanate alcune leggi che stabiliscono dei valori convenzionali dell’indice di prestazione energetica che devono essere soddisfatti nell’ambito della realizzazione di nuovi edifici. In particolare, il decreto del Presidente della Repubblica n. 59/2009, specifica alcuni valori dell’indice che vanno certificati in corso d’opera.

A partire dal 1º gennaio 2012, in caso di trasferimento a titolo oneroso di edifici o di singole unità immobiliari, gli annunci di vendita devono riportare obbligatoriamente l’indice di prestazione energetica dell’edificio (contenuto nell’attestato di prestazione energetica APE). L’obbligo deriva dall’art. 13 del D. Lgs. del 3 marzo 2011 n. 28, che ha apportato ulteriori modifiche al Decreto Legislativo del 19 agosto 2005 n. 192.

L’indice di prestazione energetica si presta infine a essere utilizzato anche come riferimento contrattuale nei servizi di aumento di efficienza energetica che le Energy Service Company realizzano per conto del cliente.

Ad un indice basso corrisponde un basso consumo di energia, e dunque una migliore prestazione energetica di un edificio. Negli ultimi anni questo indice ha rappresentato e continua ancora rappresentare uno dei parametri più significativi nel determinare il valore commerciale di un immobile.

A partire dal 1 Ottobre 2015, secondo quanto previsto dalle linee guida nazionali per la certificazione energetica del DM 26-06-2015, la prestazione energetica di un edificio è espressa attraverso l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile EPgl,nren che comprende: la climatizzazione invernale; la climatizzazione estiva; la produzione di acqua calda sanitaria; la ventilazione; l’illuminazione artificiale (solo per gli edifici non residenziali); il trasporto di persone o cose (solo per gli edifici non residenziali).

Calcolo dell’indice di prestazione energetica

L’unità di misura utilizzata per calcolare le prestazioni energetiche relative ad edifici residenziali è il kWh/m2 anno, mentre il simbolo utilizzato e definito dalla legge è EPgl.

Il calcolo dell’indice di prestazione energetica di un edificio si basa sui servizi effettivamente presenti nell’edificio in oggetto. In caso di assenza di climatizzazione invernale e – solo nel settore residenziale – di produzione di acqua calda sanitaria, essi vengono comunque simulati in maniera virtuale. Il metodo di calcolo si basa sulle norme UNI TS 11300 e può essere applicato a tutti i tipi di edifici e unità immobiliari , residenziali e non residenziali.

Le linee guida nazionali definiscono quali sono le procedure di calcolo dell’APE e in quali casi vanno applicate ad edifici esistenti o a edifici nuovi.

Le procedure di calcolo previste sono due:

  1. Procedura di calcolo da progetto: i dati vengono reperiti dal progetto energetico (relazione energetica chiamata “legge 10”). Questa metodologia viene utilizzata in caso di edifici di nuova costruzione, in caso di edifici oggetto di “ristrutturazioni importanti” o per la redazione dell’AQE (Attestato di Qualificazione Energetica)
  2. Procedura di calcolo da rilievo: i dati vengono reperiti in fase di sopralluogo. Questa metodologia viene utilizzata per gli edifici già esistenti o comunque sottoposti ad interventi di “ristrutturazione importante”.

Il certificatore energetico dovrà poi conservare i dati raccolti nell’eventualità di controlli o verifiche future da parte degli organi competenti.

Rapporto tra la classe energetica e l’indice di prestazione energetica globale

La classe energetica di un edificio è rappresentata da una scala di 10 lettere che va da A4 (la classe in cui rientrano gli edifici più efficienti) a G (la classe che include gli edifici che consumano più energia) ed indica sinteticamente – secondo alcuni parametri dipendenti dalla località in cui si trova l’edificio e dalla sua forma (rapporto tra la superficie disperdente e il volume riscaldato di un immobile) – la qualità energetica ed il consumo dell’edificio oggetto della certificazione.

Secondo la normativa nazionale vigente, gli intervalli tra le varie classi dipendono da due variabili: i gradi giorno (GG) e il rapporto S/V. I gradi giorno sono la somma delle differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente e la temperatura media esterna giornaliera (calcolate in un periodo annuale convenzionale di riscaldamento). Il Rapporto S/V è il rapporto tra la superficie disperdente ed il volume riscaldato di un immobile (per superficie disperdente si intendono le superfici dell’immobile confinanti con l’esterno, con il terreno e con altri ambienti non riscaldati).

L’indice di prestazione energetica globale (EPgl) è invece un valore più preciso rispetto alla classe energetica, tanto che negli annunci immobiliari va inserito il valore globale e non obbligatoriamente la classe. Si tratta di informazioni importanti, tanto che per il mancato inserimento delle informazioni sulle prestazioni energetiche di un edificio nell’annuncio immobiliare sono previste sanzioni che variano tra i 500 ed i 3.000 euro.

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